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Nel cuore delle comunità arbëreshe, il legame con la terra e il lavoro artigianale sono da sempre fondamentali. Dall’olio d’oliva prodotto secondo metodi tradizionali, alle marmellate preparate con antiche ricette, ogni prodotto agroalimentare è una testimonianza di rispetto per la terra e il lavoro artigianale sono da sempre fondamentali. Gli artigiani arbëreshë mantengono vive tecniche antiche nella lavorazione del legno, della ceramica e dei tessuti, offrendo oggetti unici che esprimono l’identità culturale di questa tradizione.
Il Vino nella Cultura Arbëreshe: Un Ponte tra Italia e Albania
La tradizione vinicola è profondamente radicata sia in Albania che nelle comunità arbëreshë presenti in Italia fin dal XV secolo. Quando i primi esuli albanesi si stabilirono in Calabria, Basilicata, Sicilia e Molise, portarono con sé conoscenze agricole, spiritualità e saperi ancestrali, tra cui la coltivazione della vite e la produzione del vino, adattandoli alle nuove terre.
Nei territori arbëreshë d’Italia, la produzione vinicola si è intrecciata con i vitigni autoctoni locali: in Calabria, con varietà come il Magliocco e il Gaglioppo, in Basilicata, con l’Aglianico del Vulture, in Sicilia, con vitigni come il Nero d’Avola nella zona di Contessa Entellina,e in Molise, con il Tintilia. Anche se non esistono denominazioni vinicole esclusivamente “arbëreshë”, molti borghi italo-albanesi producono vino da secoli in modo artigianale, soprattutto per uso familiare o comunitario, mantenendo tecniche tradizionali di fermentazione, imbottigliamento e conservazione. In Albania, il vino ha una storia antichissima, con radici che risalgono all’epoca illirica. Le uve albanesi più note sono la Kallmet, un vitigno rosso autoctono del nord del Paese, e la Shesh i Bardhë e Shesh i Zi, coltivate nella zona di Tirana e Durrës. Tuttavia, l’influenza e la diffusione del vino albanese all’estero è più recente rispetto alle realtà vitivinicole italiane.
Il vino, per gli arbëreshë, non è solo un prodotto agricolo, ma un simbolo identitario, usato nei riti religiosi bizantini, nei matrimoni e durante le festività comunitarie.
Olio EVO: L’Oro Verde della Cultura Arbëreshe
L’olio extravergine d’oliva è da secoli al centro della vita agricola e spirituale delle comunità arbëreshë. Fin dai primi insediamenti nel sud Italia, gli esuli albanesi hanno continuato a coltivare olivi, integrandosi perfettamente con la cultura agricola locale. L’olio non è solo un alimento: è un simbolo di benedizione, di pace e di continuità tra generazioni.
Le varietà di olive coltivate sono spesso autoctone delle regioni italiane, come:
Carolea e Tondina in Calabria
Ogliarola del Vulture in Basilicata
Biancolilla e Nocellara del Belice in Sicilia
Gli oliveti sono spesso piccoli, a conduzione familiare, e coltivati con tecniche tradizionali. La raccolta manuale e la spremitura a freddo sono pratiche ancora diffuse, che garantiscono un prodotto di altissima qualità.
🕯️ Un simbolo spirituale
Nella tradizione arbëreshe, influenzata dal rito bizantino, l’olio ha anche un significato sacro: viene utilizzato nei battesimi, nelle benedizioni delle case e durante le celebrazioni liturgiche.
“Siccome l’olio illumina la lampada, così la fede tiene viva la nostra memoria” – antico detto arbëresh.
🇦🇱 Legame con l’Albania
Anche in Albania l’olio d’oliva è un prodotto antichissimo, in particolare nelle zone di Berat, Fier e Vlora, dove si trovano alcuni degli olivi più antichi d’Europa. La somiglianza tra le pratiche agricole arbëreshë e albanesi è un’altra testimonianza del filo invisibile che unisce le due rive dell’Adriatico.