Perché la cultura arbëreshë è ancora importante nel 2025

Nel 2025, in un mondo sempre più globalizzato e digitale, la cultura arbëreshe continua a rappresentare un tesoro prezioso di identità, tradizione e resilienza. Le comunità arbëreshe, discendenti degli albanesi giunti in Italia tra il XV e il XVI secolo e anche con migrazioni successive, hanno saputo conservare nei secoli una parte fondamentale della propria eredità linguistica, storica e spirituale. Tuttavia, in un’epoca in cui l’omologazione culturale avanza rapidamente, mantenere viva questa identità diventa una sfida fondamentale. Il portale Made in Arbëria nasce proprio con questo obiettivo: valorizzare le radici arbëreshe, promuovere i prodotti legati alle tradizioni italo-albanesi che vivono in questi borghi e raccontare le storie di un popolo che, pur integrato nella modernità, continua a custodire un’anima antica. Le origini della cultura arbëreshë Per comprendere perché la cultura arbëreshe sia ancora così importante, è necessario ricordare le sue origini. Gli Arbëreshë arrivarono in Italia per fuggire dall’invasione ottomana, stabilendosi in vaste aree del Sud Italia. Portarono con sé l’antica lingua albanese (arbërishtja), la storia delle gesta eroiche di Giorgio Castriota – detto Skanderbeg – i costumi tradizionali, le danze, i canti e un profondo senso di appartenenza comunitaria. Questa identità è sopravvissuta per più di cinque secoli grazie a un equilibrio delicato tra integrazione e conservazione. Le famiglie arbëreshe, attraverso la trasmissione orale e poi anche scritta, la religione cristiano-bizantina, le feste popolari, hanno tramandato valori e conoscenze che oggi rappresentano un patrimonio culturale unico in Europa. Tradizione e modernità: un equilibrio necessario Nel 2025, la cultura arbëreshë si trova davanti a una sfida cruciale: come preservare le tradizioni senza rinunciare al progresso. Le nuove generazioni, attratte dalle opportunità lavorative delle grandi città e del mondo digitale, rischiano di perdere il legame con le proprie origini. Tuttavia, il digitale può anche diventare uno strumento prezioso per la valorizzazione della cultura. Progetti come Made in Arbëria dimostrano come la tecnologia possa essere usata per promuovere la memoria collettiva. Attraverso racconti, video, fotografie e prodotti tipici, il sito racconta la storia e la bellezza di una cultura che continua a evolversi, mantenendo vivi i suoi simboli e le sue radici. La lingua arbëreshe: un ponte tra passato e futuro Uno degli elementi più distintivi della cultura arbëreshë è la lingua. Purtroppo oggi è considerata una lingua a rischio, parlata solo da una parte ridotta della popolazione. Tuttavia, essa rappresenta una testimonianza di inestimabile valore storico e culturale. Negli ultimi anni sono nati diversi progetti educativi e culturali che mirano alla sua tutela, tra cui corsi di lingua nelle scuole locali e iniziative online per favorire l’apprendimento. Promuovere la lingua significa anche rafforzare il senso di identità e appartenenza, specialmente tra i giovani arbëreshë sparsi nel mondo. Il patrimonio artistico e gastronomico arbëreshë La cultura arbëreshe non si limita alla lingua o alla religione: essa vive anche attraverso l’arte, l’artigianato e la gastronomia. I costumi tradizionali, con i loro ricami d’oro e i colori vivaci, raccontano una storia di eleganza e cura dei vari momenti della vita sociale. Le ceramiche, i gioielli in filigrana e i tessuti lavorati a mano testimoniano una sapienza artigianale tramandata da generazioni. Anche la cucina arbëreshë è un elemento identitario fondamentale. Piatti come il bukë me gjizë (pane con ricotta), il grurë i zier (grano bollito) o le shtridhëlat (pasta fatta a mano) sono un inno alla semplicità e all’autenticità. Sul portale Made in Arbëria, è possibile scoprire e acquistare molti prodotti tipici, sostenendo i piccoli produttori locali e contribuendo alla sopravvivenza di un’economia radicata nella tradizione. Eventi culturali e turismo identitario Negli ultimi anni, sempre più turisti italiani e stranieri si sono mostrati interessati a scoprire la cultura arbëreshë attraverso esperienze in loco. Festival musicali, rievocazioni storiche, cerimonie religiose e fiere artigianali offrono un’immersione totale nella vita delle comunità arbëreshe. Questi eventi non sono solo un momento di festa, ma anche un mezzo per preservare e tramandare le tradizioni alle nuove generazioni. In parallelo, iniziative di turismo sostenibile e culturale promosse da realtà come Made in Arbëria stanno contribuendo a far conoscere al mondo la bellezza delle terre arbëreshe. Perché la cultura arbëreshë conta ancora oggi Nel 2025, la società globale ha bisogno di riscoprire le proprie radici per mantenere un equilibrio tra progresso e identità. La cultura arbëreshë ci insegna il valore della memoria, della comunità e del rispetto per la diversità. È una testimonianza vivente di come le culture possano sopravvivere e prosperare, anche lontano dalla terra d’origine, grazie all’amore e alla dedizione delle persone. Sostenere la cultura arbëreshë significa difendere la diversità culturale dell’Europa, promuovere il turismo sostenibile e dare valore ai territori rurali e montani che ne custodiscono la memoria. Progetti come Made in Arbëria rappresentano oggi un punto di riferimento per chi desidera conoscere, valorizzare e tramandare questo straordinario patrimonio. La cultura arbëreshe è molto più di una tradizione: è un modo di vivere, un’eredità spirituale che continua a unire le persone attraverso la lingua, la musica, il cibo e la memoria collettiva. Nel 2025, essa rimane una fonte di ispirazione per chi crede nel valore delle radici e nella forza delle identità locali. Attraverso piattaforme come Made in Arbëria, possiamo contribuire a mantenere viva questa cultura, sostenere gli artigiani e i produttori locali, e garantire che la voce degli Arbëreshë continui a risuonare forte anche nelle generazioni future.
La CNN albanese plaude al nostro progetto

La preservazione del patrimonio culturale può entrare in una nuova era, dove le tradizioni antiche incontrano l’innovazione moderna per creare comunità sostenibili per il futuro. Questa trasformazione è stata presentata in una intervista per A2 CNN da Geri Ballo, che ha illustrato Made in Arbëria, un’iniziativa che sta ridefinendo come le comunità della diaspora si connettono, preservano la propria identità e costruiscono prosperità economica oltre i confini. La Visione Dietro Made in Arbëria Il progetto “Made in Arbëria” rappresenta molto più dei tradizionali sforzi di preservazione culturale. La visione di Ballo si concentra sulla creazione di una rete viva e vitale che potenzia le comunità arbëreshë attraverso lo sviluppo sostenibile, la collaborazione transfrontaliera e l’empowerment economico. Invece di mantenere semplicemente le tradizioni come pezzi da museo, questa iniziativa trasforma il patrimonio culturale in una forza dinamica per la costruzione comunitaria e la crescita economica. La piattaforma “Made in Arbëria” nasce per connettere la comunità arbëreshë e tutti coloro che desiderano scoprire e valorizzare il suo patrimonio. Il progetto mira specificamente a colmare il divario tra due distinte comunità albanesi in Italia: gli storici arbëreshë arrivati secoli fa dopo la conquista ottomana, e la nuova ondata di emigranti albanesi che si sono stabiliti in Italia nelle ultime decadi. Un Movimento Guidato dalla Comunità Ciò che distingue “Made in Arbëria” è la sua enfasi sulla costruzione comunitaria e la partecipazione inclusiva. Ballo immagina il progetto non semplicemente come una piattaforma ma come un movimento che preserva, celebra e promuove il patrimonio arbëreshë attraverso il coinvolgimento attivo piuttosto che il consumo passivo. L’iniziativa supporta la creazione di posti di lavoro per gli artigiani locali mentre connette le comunità attraverso più continenti, incluse le popolazioni arbëreshë consolidate in Nord e Sud America e Australia. Il progetto offre opportunità di e-commerce per aprire al mondo e vendere i prodotti delle comunità arbëreshë, ma va oltre questo aspetto puramente commerciale. Durante la sua presentazione, Ballo ha evidenziato come molte delle comunità arbëreshë siano composte da giovani imprenditori che scelgono di rimanere nei loro territori, creando le proprie opportunità lavorative e piccole imprese. Preservazione Culturale Attraverso l’Innovazione Gli arbëreshë rappresentano una delle dodici minoranze linguistiche ufficialmente riconosciute in Italia, avendo preservato il loro dialetto albanese, le tradizioni cattoliche bizantine e le pratiche culturali per quasi 600 anni. La loro storia di resilienza culturale offre lezioni preziose per le comunità minoritarie di tutto il mondo che affrontano sfide simili di preservazione linguistica e continuità culturale. Il professor Francesco Altimari, presidente della Fondazione Universitaria Unical “F. Solano”, sottolinea l’importanza critica di questo lavoro: “I destini della nostra comunità e quelli di altre minoranze linguistiche ‘interne’, ancora prive di adeguate tutele, sono veramente in pericolo: questi testimoni silenziosi della storia nazionale italiana rischiano non solo di estinguersi, ma anche di perdere uno straordinario patrimonio culturale di cui sono custodi”. Costruire Ponti Tra le Generazioni Il percorso personale di Geri Ballo esemplifica la missione del progetto. Essendo emigrata dall’Albania in Italia all’età di 10 anni, comprende sia le sfide affrontate dai recenti emigranti albanesi sia l’importanza di connettersi con le comunità arbëreshë consolidate. Il suo lavoro include la facilitazione di accordi pensionistici per gli emigranti albanesi e serve come ponte tra le diverse comunità albanesi in tutta Italia. Il progetto “Made in Arbëria” affronta sistematicamente questa necessità creando reti che rafforzano le connessioni mantenendo identità culturali distintive. L’iniziativa riconosce che la preservazione culturale richiede partecipazione attiva e strumenti moderni per rimanere rilevante e significativa per le generazioni più giovani. Empowerment Economico Attraverso il Patrimonio Oltre la preservazione culturale, il progetto enfatizza lo sviluppo economico sostenibile all’interno delle comunità arbëreshë. Supportando gli artigiani locali e creando opportunità per la collaborazione transfrontaliera, “Made in Arbëria” dimostra come il patrimonio culturale possa diventare un motore per la crescita economica e l’empowerment comunitario. Questo approccio si allinea con le tendenze più ampie nel turismo culturale e nello sviluppo economico basato sul patrimonio, dove le comunità sfruttano i loro beni culturali unici per creare mezzi di sussistenza sostenibili preservando le loro tradizioni. L’attenzione del progetto sulla creazione di posti di lavoro e il supporto agli artigiani assicura che gli sforzi di preservazione culturale contribuiscano direttamente alla prosperità comunitaria. Il Futuro dei Movimenti Culturali Come ha enfatizzato Ballo durante la sua presentazione, “Made in Arbëria” cerca di diventare più di un progetto mira a stabilire un movimento a cui altri possano unirsi e contribuire. Questo approccio collaborativo riconosce che la preservazione culturale di successo richiede un’ampia partecipazione e prospettive diverse per rimanere vibrante e rilevante. Il lancio del sito web del progetto rappresenta solo l’inizio di questa ambiziosa impresa. Invitando la partecipazione da individui e comunità di tutto il mondo, “Made in Arbëria” si posiziona come modello per come le comunità della diaspora possano sfruttare la tecnologia moderna e approcci innovativi per mantenere il loro patrimonio culturale mentre costruiscono comunità prospere e connesse. Il successo di iniziative come “Made in Arbëria” dimostra che la preservazione culturale e lo sviluppo economico non devono essere forze opposte. Invece, quando integrate con attenzione, possono creare potenti sinergie che beneficiano le comunità assicurando che le preziose tradizioni culturali continuino a prosperare per le future generazioni.
Made in Arbëria incontra Prishtina

Nel cuore pulsante di Prishtina, capitale del Kosovo, è stato presentato per la prima volta il progetto Made in Arbëria. “É un ponte tra il patrimonio culturale degli arbëreshë e le nuove generazioni, tra memoria e innovazione, tra territorio e visione globale”, ha detto Geri Ballo, ideatrice del progetto e profonda conoscitrice delle comunità arbëreshe, davanti a una platea di professionisti accorsi da vari paesi per partecipare alla Kosovo Project Management Conference, organizzata da PMable. Un progetto che parla di radici e futuro All’interno di una giornata che ha messo al centro innovazione, gioventù e visione, il progetto Made in Arbëria ha lasciato il segno, portando con sé non solo contenuti concreti, ma anche emozione, storia e identità. Con parole semplici ma potenti, Geri Ballo ha accompagnato il pubblico in un viaggio che parte dai piccoli borghi delle comunità arbëreshe d’Italia, custodi dell’arbërisht e di tradizioni ultrasecolari, e arriva fino all’oggi, in una riflessione su come la cultura può diventare motore di sviluppo. Ballo ha messo in luce come sia possibile, attraverso Made in Arbëria, trasformare un’identità storica in un’opportunità concreta di valorizzazione economica e sociale, coinvolgendo giovani, imprese locali, artigiani, artisti e studiosi. Il pubblico ha ascoltato con attenzione e partecipazione, prendendo appunti, sorridendo, facendo domande. Si è percepito chiaramente quanto Made in Arbëria abbia colpito nel profondo: un progetto semplice, ma potente, capace di unire mondi diversi. Una visione condivisa: territorio, cultura, leadership La conferenza di Prishtina è stata molto più di un evento tecnico. È stato un momento umano, un’occasione per creare connessioni vere. La presentazione di Geri Ballo si è distinta perché ha portato sul palco qualcosa che spesso manca nei convegni: l’anima. Non solo numeri e processi, ma persone, volti, storie, con una visione chiara: valorizzare ciò che ci rende unici per costruire un futuro condiviso. In un mondo in cui l’innovazione viene spesso raccontata in termini freddi, Made in Arbëria ci ricorda che innovare può voler dire anche rispettare il passato, riscoprire l’autenticità, coinvolgere le comunità, e soprattutto, credere nei giovani.


